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domenica

La casa sull'albero ... di ferro

Correre, correre e ancora correre.

Non riusciva piu a vedere la strada davanti a se, ormai la folla era come ipazzita, era senza controllo. Tutti cercavano di correre, nessuno sapeva dove, ma l'importante era correre, correre da qualche parte, trovare un posto sicuro dove potersi nascondere, dove gli orrori di ferro non sarebbero arrivati. C'era un rumore assordante, forse erano quei mostri di latta ,forse le innuverevoli esplosioni oppure era il rumore della fuga da quell'inferno metallico.
Il suo cuore batteva all'impazzata.
Vedeva i palazzi tremare e il cielo ricoperto di un'immensa nube nera.
Non riusciva a capire se era più terrorizzato per le macchine venute dal cielo oppure per la massa impaurita.
Inciampò su qualcosa, o meglio, su qualcuno.
Cadde.
Si senti calpestare da decine di persone, centinaia, o forse migliaia. Cercò di coprirsi il volto con le braccia, per proteggerlo, per trovare un rifugio da quella pazzia.
Sentì in bocca il sapore del sangue.
I rumori e le urla si stavano impastando nella sua mente.
Aveva dolore dappertutto. Non aveva neanche più la forza per urlare.
La sua mente volò via, a nascondersi in un posto sicuro, la casa sull'albero ...

... Aveva la bocca secca e dolori lancinanti in tutto il corpo. Non c'era un solo centimetro della sua pelle che non lo torturasse.
Era buio.
Era silenzio.
Tutto taceva in un ombra opprimente.
L'unica salvezza era il suo sguardo cosi dolce e profondo ...

... L'aria era piena di una dolce melodia, una musica calda e rilassante.
Era bello non subire più il silenzio. Riusciva a sentire anche delle voci, ma erano troppo lontane per poter capire il loro significato. Stava bene. Certo aveva sempre quei suoi dolori, ma ora era tranquillo. Si lasciava cullare da quelle note dimenticando la paura, almeno per un po.
Le voci si avvicinarono, e quella che sembrava appartenere ad un uomo anziano disse: - ... è solo una questione di tempo! Prima o poi ci troveranno. Spero che per allora si sia ripreso, altrimenti saremmo costretti a lasciarlo qui. -
Queste parole cancellarono immediatamente la sua sensazione di tranquillità.
Voleva parlare, dire qualcosa, domandare, ma non poteva. Non riusciva a muovere la bocca, a dir la verità non riusciva neppure a sentirla, non riusciva a sentire nessuna parte del suo corpo. Ma come era possibile? Dov' erano le sue mani, i suoi occhi, le sue gambe? Eppure lui c'era! Ne era certo. Riusciva a pensare, ad ascoltare e provava dolore, ma non riusciva a muoversi, gli sarebbe bastato muovere un solo dito per sentirsi meglio, per non sentirsi legato da pesanti catene al niete. Morto. Forse era semplicemnte morto, e quello doveva essere l'aldilà. Non riusciva a crederci. Non poteva essere la vita dopo la morte, non quella. Ci doveva essere un altra spiegazione. Una sensazione di sconforto si impossesso della sua mente. Rivide il suo sorriso, aveva voglia di piangere, ma non poteva, non aveva occhi per farlo ...

... Perse l'equlibrio per qualche istante quando una forte luce abbagliò i suoi occhi. Si destò cosi dal suo sonno richiamato da questa sconosciuta cometa luminosa. Era confuso. Dov'era? Cos'erano quegli strani rumori? E cosa dicevano quelle voci?
Aveva freddo, e la casa sull'albero era sempre più lontana, ormai non riusciva neppure a vederla. Cominciò a pregare. Non aveva mai creduto in niente, ma ora cominciò a pregare. Sentiva il bisogno di affidare la sua anima nelle mani di Dio, anche se non esisteva. Si sentiva solo e aveva freddo. "Ho finito!" disse una delle voci, " Ora devo solo ricucire ". La luce pian piano si trasformò in oscurità ...
... "Dot! Dot! Vieni! Ha riaperto gli occhi." Il suo corpo era immobile in un letto , che un tempo doveva avere le lenzuala bianche.

6 Comments:

  • E bravo il nostro scrittore (è tuo??)

    Solo forse un pò troppo lungo per un blog

    Cra:)

    By Blogger pigliapost, at 5:19 PM  

  • Certo che è il mio!
    L'ho pensato anche che forse è troppo lungo, ma non saprei dove pubblicarlo. In ogni caso è solo l'inizio.

    By Blogger Mauro, at 7:39 PM  

  • non ci credo che è tuo... è scritto troppo bene. La lunghezza non c'entra... se non hai tempo non lo leggi. Di chi è?
    A parte il Dot Dot alla fine scritto bene. davvero l'hai scritto tu?

    By Blogger il fravecatore, at 10:44 AM  

  • Non credevo potesse piacere. Non è che mi prendete in giro?
    Si, sono io l'autore.

    By Blogger Mauro, at 11:11 AM  

  • Cavolo, hai riletto il brano?
    Non so cosa significa, o meglio, questo brano non è fine a se stesso.
    Lo ha ispirato la voglia di scrivere.
    Pensavo di non saper scrivere.

    By Blogger Mauro, at 9:11 PM  

  • Ma è la casa o l'albero ad essere di ferro?
    O era un albero di ferro come questi: www.irontrees.altervista.org :)

    By Anonymous Anonimo, at 5:10 PM  

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